Castellabate il borgo dei borghi
Definito il borgo dei borgo Castellabate è un comune di 8300 abitanti in provincia di Salerno. Nel suo centro storico vivono circa 900 abitanti il suo nome deriva da “Castrum Abatis” in riferimento all’abate Costabile Gentilcore che nel 1123 fondò il castello, attorno al quale si sviluppò il borgo.
Il castello sorge sul colle dell’Angelo per difendere il territorio dagli attacchi saraceni che avvenivano via mare, si affaccia su di un golfo delimitato a sud da Punta Licosa e a nord da Punta Tresino. Se visitate questo meraviglioso borgo le cose da non perdere sono tante, vi consiglio anche di parlare con i cilentani per scoprire i loro detti, le tradizioni del luogo, i miti e le leggende del posto.
Il borgo medievale è formato da vicoli stretti case intercomunicanti il paese è come se fosse costruito a gradoni a picco sul mare vi si può accedere mediante cinque porte principali, nel borgo troverete una targa resa ben visibile anche nel film che lo ha reso famoso ossia “Benvenuti al Sud” di Alessandro Siani. Dopo la realizzazione del film il turismo è cresciuto tantissimo in questa ridente cittadina del sud, sulla targa è evidenziata una frase di Giocchino Murat generale francese e successivamente re di Napoli che nel 1811 era in visita a Castellabate ospite a palazzo Perrotti, il quale pronunciò la frase che resterà nella storia del paese: “Qui non si muore!” con questo cercò di far capire che in quel borgo paradisiaco fresco e tranquillo si viveva bene. Questa targa è diventata la protagonista delle numerosissime fotografate che i visitatori immortalano come se fosse diventata una testimonianza per le persone che passano a visitare il borgo.
Da non perdere la Basilica pontificia di Santa Maria de Gulia chiesa in stile romanico del dodicesimo secolo dove è possibile ammirare affreschi e tavole pittoriche tra cui potrete ammirare il busto di San Costabile patrono di Castellabate. Inoltre non perdete la visita al museo d’arte sacra dove oltre ai dipinti potrete ammirare arredi sacri e statuine presepiali, le tradizioni legate alle antiche arti e agli antichi mestieri tra cui la più importante è proprio quella presepiale. Se visitate il borgo nel periodo natalizio potrete ammirare i presepi in stile cortese ossia quelli che si realizzavano nelle case dei nobili napoletani e scoprire la bellezza dei pastori realizzati in terracotta fil di ferro e canapa per i vestiti una lavorazione antica che ancora oggi viene tramandata.
Inoltre nella visita al castello è possibile camminare e visitare il sottopassaggio che collega le due torri e le numerose postazioni difensive ancora presenti, potrete ammirare anche reperti antichi rinvenuti nel mare ossia anfore, ancore e relitti.
Molto suggestivo è il Belvedere di San Costabile si tratta di una terrazza panoramica sospesa sul mare dove potrete ammirare una vista mozzafiato sulla costa di Santa Maria, resterete incantati a guardare l’immensità del mare, la lunga spiaggia della zona Lago, la spiaggia di Marina Piccola e quella di San Marco di Castellabate la vista abbraccia tutto il panorama da una punta all’altra, oltre punta Tresino se il cielo è limpido noterete la costa sorrentina e Capri, vi consiglio di ammirare il panorama al tramonto, i tramonti a Santa Maria sono meravigliosi vedrete il sole tuffarsi nell’acqua ed il mare all’orizzonte con un riflesso di un arancione tra i più carichi e stupendi che io abbia mai visto. E siccome tutte le estati almeno per una settimana devo andare nella mia meravigliosa Santa Maria di Castellabate non vi nego che la vista dei tramonti mi lascia sempre a bocca aperta.
La Piazza 10 Ottobre è la piazza che vede nel film di Siani la famosa posta protagonista di tante scene, ma la realtà è ben diversa dal film, infatti troverete un bar il cui nome è “la piazzetta” dove potrete prendere una bevanda fresca oppure potrete sorseggiare un caffè seduti ai tavolini e sotto i tanti ombrelloni che occupano la piazza. Infatti lo stupore di tutti i turisti quando arrivano a Castellabate è quello di non trovare la famosa posta del film.
I detti del posto
Se vi fermate a parlare con le persone del posto ascolterete detti infallibili, uno di questi riguarda il meteo, le persone del posto non visualizzano applicazioni online e non si basano sulle previsioni del telegiornale, a loro basta guardare il cielo come appare alle due punte e rispetto alla montagna. Riguardo il meteo hanno un loro detto:
“Quando tuona a Licosa prendi la zappa e mettila a posto,
Quando piove a Tresino prendi il ciuccio e vai al mulino,
Quando tuona in montagna prendi la zappa e vai a ( guadagnare) lavorare.”
Ed è vero se arrivano tuoni a mare verso punta Licosa allora verrà a piovere.
Non potevano mancare i miti legati a questa terra meravigliosa il primo che ho conosciuto attraverso le persone del posto è quello relativo alla sirena Leucosia che si uccise per l’amore non corrisposto di Ulisse, l’isola dove fu trovato il suo corpo prende il suo nome ossia Punta Licosa. Secondo autori come Plinio e Omero qui abitò e qui fu sepolta, inoltre si racconta che sull’isoletta ci fosse un antico tempio dedicato proprio alle sirene, oggi sull’isolotto troverete un faro e una specie protetta di lucertole è possibile arrivarci solo attraverso un escursione in barca.
Un secondo mito è legato alla Madonna a mare, si tramanda che nell’ ottocento alcuni pescatori trovarono in mare nelle acque di marina di Castellabate una statua di legno di una Madonna con un bambino Santa Maria a mare. La storia racconta che questa madonna fu gettata in mare da una nave che per l’eccesso di carico se ne liberò, alla Vergine è stata dedicata la chiesa che si trova nel corso di Santa Maria ora Santuario del paese. Questa meravigliosa Madonna il giorno di ferragosto viene portata dai pescatori del posto in spalla e viene effettuata una processione che la vede protagonista in tutte le strade del paese. Gli abitanti del posto per rispetto della Madonna non fanno il bagno a ferragosto, “per buon augurio”, dicendo ai turisti che rispettano la Madonna a Mare.
Le Escursioni
Punta Licosa e zone limitrofe ma è possibile anche effettuare la pesca subacquea nell’acqua cristallina di Santa Maria area protetta che ne arricchisce la bellezza del posto bandiera blu da tantissimi anni.
Tra i detti del posto gli abitanti dicono che è un luogo di fascino che ti riempie l’amina perché è il giusto connubio tra mare e verde.
Tra le specialità troviamo il fico bianco del Cilento la zona è adatta alla sua coltivazione per l’ottima esposizione al sole e per il clima ventilato.
Piatto tipico di Castellabate sono le alici ‘mbottonate fritte oppure fatte con il sugo.
Attualmente Castellabate si presenta con un economia prevalentemente turistica, la cui forma principale è quella di tipo balneare grazie alla limpidezza delle sue acque e grazie all’area marina protetta di Santa Maria di Castellabate definita da molti la perla del Cilento.