Il castello Barbarossa: la fortezza di Anacapri
Sommario
Visitare Capri in inverno per conoscere i punti di interesse e immergerti nella storia. Questo è il desiderio per la tua vacanza in bassa stagione. Sì, vuoi conoscere il lato romantico e misterioso dell’isola dove il mare diventa il guardiano dei tuoi passi sempre pronto a lasciare riposare lo sguardo sulla linea d’orizzonte. Magari dopo una lunga passeggiata alla Migliera. Ed ecco che vai alla scoperta delle chiese, ville storiche e castelli.
Sei sorpreso, vero? Questa terra ospita anche antiche fortezze. Su un fianco del Monte Solaro ad Anacapri svetta il castello Barbarossa. Come un guardiano silenzioso protegge il comune di sopra abbracciato dalla macchia mediterranea, da piante di mirto, ginestre e orchidee rosa che – tra maggio e giugno – colorano l’ambiente. Il quadro bucolico si completa con pini di Aleppo disseminati tutt’intorno.
Dall’alto dei suoi 412 metri sul livello del mare ti sentirai come un sovrano che assapora la libertà. I tuoi occhi dal verde del paesaggio si allungheranno fino al blu delle onde che incorniciano il Golfo di Napoli. Dentro di te percepirai meraviglia di fronte a una così grande bellezza. Una bellezza che continua ad affascinare attraverso i secoli. Ti va di scoprire i segreti di castello Barbarossa? Andiamo.
Il castello Barbarossa: la storia
Il castello Barbarossa a Capri risale al X secolo e fu eretto dagli amalfitani con pietre locali e materiali che provenivano da costruzioni romane. La sua posizione geografica permetteva al Ducato di Amalfi di controllare cosa accadeva nel Golfo di Napoli e di Salerno. La struttura deve il suo nome al corsaro musulmano Kair-ed-Din, noto come “Barbarossa”.
Nel 1535 gli ottomani assaltarono Capri e, guidati proprio da Barbarossa e Drgut, espugnarono la fortezza. La incendiarono, rapendo e derubando chi si trovava tra quelle mura per difendersi dagli attacchi degli invasori.
Axel Munthe e la stazione ornitologica
In seguito all’avvenimento la torre fu ricostruita in parte dai muratori napoletani ma mai completata a causa della poca esperienza e, alla fine, fu abbandonata. Furono gli anacapresi a custodire i resti del maestoso castello. Dal 1898 la proprietà e il territorio circostante furono comprati dal medico Axel Munthe padrone di Villa San Michele. Il medico svedese – amante degli animali – trasformò il maniero in un rifugio per gli uccelli.
Infatti, l’area in cui sorgeva la fortezza era popolata da quaglie a cui i capresi erano soliti dare la caccia. Lo studioso, che riteneva sacra la vita di tutti gli esseri viventi, ne impedì l’uccisione grazie a una legge speciale. La norma redatta da Benito Mussolini vietava la caccia ai volatili sull’isola di Capri per tutto l’anno.
Dal 1950 il Castello Barbarossa fa parte della Fondazione Axel Munthe ed è di proprietà del consolato svedese. Oggi la rocca è stata trasformata in una stazione ornitologica che studia gli uccelli migratori. Inizialmente la costruzione apparteneva Adelferio, figlio di Sergio di Amalfi poi fu ceduta il 15 novembre 988– insieme ad altri possedimenti ad Anacapri – a Giovanni Comite di Capri.
Nell’Ottocento divenne una base militare
Durante l’occupazione degli amalfitani il castello barbarossa ad Anacapri subì dei cambiamenti per fronteggiare la conquista normanna della Campania. Furono creati nuovi ambienti tra cui una cappella con volta estradossata. Nel XIII secolo con l’ evoluzione delle armi da fuoco la fortezza fu ampliata di nuovo con una torre cilindrica scarpata, due cortine, le mensole per le caditoie ed altre strutture.
Agli inizi dell’Ottocento il castello Barbarossa a Capri fu utilizzato come base militare sia dai francesi che dagli inglesi. Vennero realizzate caditoie per i fucilieri, una polveriera e una cinta muraria che dalla fortezza raggiungeva la fine della Scala Fenicia.
Il castello Barbarossa meta di viaggiatori
Nella metà dell’Ottocento il castello Barbarossa divenne metà di viaggiatori e estimatori di reperti archeologici che descrissero il luogo come: “Una rovina immersa in una natura selvaggia e incantevole”. Nel Novecento il maniero entrò a far parte delle mappe di Capri e divenne una tappa imperdibile per tutti i turisti.
Come è fatto il castello Barbarossa a Capri
La pianta del castello è quadrangolare accompagnata da pareti semicircolari, le rovine situate nella parte più alta rappresentano la zona residenziale e nucleo centrale. Qui potrai ammirare una cappella a volta con un abside, un campanile a vela e una cisterna che veniva usata come magazzino. Vicino alla cappella c’è un altro ambiente con differenti elementi architettonici: una feritoia e una finestra ad arco. C’è, infine, una terza stanza coperta da travi di ferro e solaio.
Destano interesse i pavimenti in maiolica. Ti accorgerai anche delle costruzioni dedicate alla difesa, si tratta di due torri nella parte inferiore del castello. La prima fu edificata in epoca sveva ed è a pianta quadrata, la seconda è a pianta circolare e risale al periodo angioino.
Come arrivare al castello Barbarossa
Puoi andare a piedi. Il tragitto è abbastanza lungo ma molto piacevole e immerso nella natura. Da Piazza Vittoria imbocca viale Axel Munthe ad un certo punto c’è una deviazione e sulla sinistra potrai ammirare il castello Barbarossa.
Se continui la passeggiata arrivi su Monte Solaro, la vetta più alta dell’isola da cui osservare un panorama senza pari. Attenzione prima di intraprendere questa passeggiata consulta giorni e orari di apertura.
Visitare il castello Barbarossa a Capri
Visitare il castello Barbarossa è un viaggio nella storia di Capri ma non solo. La fortezza, tanto amata da Axel Munthe e immersa in un paesaggio dal sapore fatato, diventa rifugio di pace per l’anima. Ora lascio a te la parola. Tu hai visitato questo monumento? Racconta la tua esperienza nei commenti.