Alla scoperta della chiesa di Santa Maria del Soccorso a Capri
Sommario
Vedi Capri da lontano mentre sei sulla nave, senti il vento trai capelli e l’aria di mare pungerti l’olfatto. Osservi le onde incresparsi, si infrangono contro la prua della nave, producendo un rumore simile al battito di un cuore. Ora calmo, ora agitato. Forse è proprio il tuo di cuore che cambia ritmo ogni volta che l’isola azzurra diventa sempre più delineata sotto il tuo sguardo.
È illuminata dal sole, circondata dal Mediterraneo e accarezzata dal cielo. Riesci a distinguere il verde degli alberi, le rocce, la sagoma argentata dei Faraglioni e perfino la cortina di case colorate che ti dà il benvenuto sul porto di Marina Grande. Come un dipinto, Capri svela i suoi dettagli, man mano che riesci ad avvicinarti. All’inizio sarai travolto dalla bellezza della Piazzetta, della Grotta Azzurra, del Faro di Punta Carena poi quando approfondisci la conoscenza tutto cambia.
Noti anche i dettagli: i panorami, i musei, le dimore storiche: Villa Lysis e la Casa Rossa raccontano la vita dei loro proprietari. Ci sono gli edifici religiosi – la chiesa di Santo Stefano e Santa Sofia – che dominano le piazze principali. Ma non solo. Anche piccole cappelle devono essere scoperte. Alcune sbocciano nei caratteristici vicoletti come la chiesetta di Costantinopli ad Anacapri, altre svettano sulle cime più alte di una montagna e si mescolano al sacro e al profano.
Sto parlando della chiesa di Santa Maria del Soccorso a Capri. Indomita spicca sulle rovine di Villa Jovis, residenza di Tiberio, quasi a voler purificare quel luogo dalle follie dell’imperatore romano. Ma non è tutto. Dietro quelle semplici mura si nasconde una grande impresa e la statua di una Madonna piovuta dal cielo.
Storia della chiesa di Santa Maria
La chiesa di Santa Maria del Soccorso a Capri – come ti ho anticipato – si trova all’interno del perimetro di Villa Jovis, dimora prediletta di Tiberio. L’edifico fu realizzato nel punto più alto della residenza romana, sopra gli appartamenti privati dell’imperatore.
La cappella fu costruita intorno al 1610 ma probabilmente esisteva già nel Cinquecento. Lo stile architettonico è essenziale, richiama quello della casa caprese con tetto a volta. Anche l’interno è scarno, troverai l’altare maggiore, un confessionale e un magnifico dipinto della Vergine.
Mentre la sagrestia fungeva anche da abitazione per il custode. Un eremita che, nel 19 secolo, elesse l’edificio sacro come suo rifugio. L’uomo si prendeva cura della chiesetta e offriva un bicchiere di vino ai turisti che arrivavano lassù, dopo la lunga passeggiata, per vedere gli scavi della villa dedicata a Giove.
La statua, il fulmine e la rinascita
Nel cortile di fronte alla Chiesa di Santa Maria del Soccorso puoi ammirare la statua della Madonna che domina le rovine romane. Fu posizionata in questo luogo nel 1901 per volontà del conte di Caserta di Borbone. La scultura, come l’antico faro di Villa Jovis, fu danneggiata nel 1977 da un fulmine durante un temporale notturno.
I capresi erano molto affezionati alla statua, così Il busto di Maria fu sostituito con una stele in bronzo nel 1979. L’opera fu creata dall’artista Alfiero Nena su richiesta de gli stessi abitanti della contrada di Tiberio. In seguito, fu benedetta dal Papa Giovanni Paolo II a Piazza San Pietro in Vaticano.
La Madonna arriva sull’isola in elicottero
Come riporta quest’articolo dell’Associazione Culturale FIDIA di Roma, la statua – alta quasi 5 metri e dal peso di 11 quintali – fu trasportata su Monte Tiberio da un elicottero della Marina Americana, un Sikorsky RH-53-D. L’operazione fu a dir poco eroica. Il tempo a Capri sembrò fermarsi, l’intera isola era con il fiato sospeso con lo sguardo verso l’alto.
Tutti osservavano il cielo commossi per vedere la Madonna sfidare il vento e accarezzare le nuvole in attesa di ritornare sulla cima del monte Tiberio. Ancora in volo, la madre di Gesù, fu accolta dal suono incessante delle campane e delle navi.
Il panorama da sogno
L’effige della Madonna ancora oggi guarda verso il mare e protegge i naviganti dalle bufere. La chiesa di Santa Maria del Soccorso a Capri riapre le sue porte il 7 e l’8 settembre in occasione della Natività di Maria Vergine. In quei giorni viene celebrata la messa e si svolge la Piedigrotta Tiberiana, una bellissima sagra popolare all’insegna del buon cibo, musica e spettacoli che coinvolge residenti e turisti.
Dulcis in fundo, il panorama che contemplerai dallo slargo antistante la chiesa di Santa Maria del Soccorso a Capri. La sensazione? Ti sentirai sospeso tra cielo e terra, vedrai Penisola Sorrentina e il Golfo di Napoli in un battito di ciglia e di cuore.
Arrivare alla chiesa di Santa Maria del Soccorso
La strada è la stessa per arrivare a Villa Jovis. Dalla Piazzetta prendi via Longano e Sopramonte. Giungerai all’incrocio, procedi per via Tiberio e imbocca la salita. Si tratta di una lunga passeggiata, ci vogliono circa 40 minuti. Indossa scarpe comode e porta con te una bottiglia d’acqua. Soprattutto non temere la lunga camminata, quello che vedrai ricompenserà la fatica.
Hai visitato questa chiesa a Capri?
La chiesa di Santa Maria del Soccorso è una piacevole sorpresa tra le rovine di Villa Jovis e, insieme alla statua della Madonna, rappresenta una pagina della storia dell’isola di Capri a cui i residenti sono molto affezionati mentre i turisti la scoprono affascinati. Avresti mai immaginato che dietro una piccola e accogliente cappella su un monte si nascondesse una così grande impresa? Ora tocca a te. Tu hai già visitato la chiesa di Santa Maria del Soccorso a Capri? Lascia la tua esperienza nei commenti.