La festa di San Costanzo a Capri, patrono guerriero dell’isola
Sommario
Hai deciso di trascorrere le tue vacanze a Capri a maggio? Ottima scelta. L’isola è in fiore e le giornate sono perfette per concedersi lunghe passeggiate o un tuffo in mare nelle ore di punta. L’immagine che avrai della terra delle sirene in questo periodo sarà effervescente, colorata e profumata.
Ma c’è anche un altro motivo per visitare Capri nel mese delle rose: vivere una delle sue tradizioni-storico religiose più importanti e profonde. Sto parlando della festa di San Costanzo, patrono di Capri e celebrato il 14 maggio con una bellissima processione.
L’avvenimento è percepito con grande attesa e devozione per rinnovare la fede e, allo stesso tempo, vivere attimi di felicità insieme alla famiglia e agli amici. Pensa che il campanile e la Piazzetta si illuminano già qualche giorno prima per annunciare questa ricorrenza speciale. Inoltre, in Piazza Umberto I viene issato il Tiro di San Costanzo, un dipinto che raffigura il religioso impegnato a difendere l’isola dagli oppressori.
D’altro canto, San Costanzo è un santo guerriero invocato per proteggere le coste dalle invasioni dei pirati. Così, a maggio ritorna a salutare il suo popolo. Con il suo abito d’argento percorre le strade dell’isola come un condottiero. Cosparso di petali di rosa e ginestre (detto anche fiore di San Costanzo) riempie il cuore di capresi e turisti con promesse, gioia e incanto.
La storia di San Costanzo, l’arrivo sull’isola di Capri
San Costanzo era vescovo d’Oriente e arrivò in Italia nel VII secolo d.C. Nel Belpaese continuò la sua opera di evangelizzazione sul Mediterraneo e combatté contro la dottrina eretica del monotelismo. Sbarcò sull’isola insieme ai suoi discepoli Francesco e Giorgio in seguito a un naufragio. Una terribile tempesta aveva distrutto la sua nave a botte mentre stava facendo ritorno a Costantinopoli.
I capresi avevano bisogno di una guida spirituale
Una volta a terra, Costanzo fu accolto dagli abitanti dell’isola. Una popolazione semplice, dedita all’agricoltura, alla pesca e bisognosa di una guida morale. In quel luogo ancora aspro che attendeva solo di risplendere, il vescovo si adoperò per dare conforto e contribuire a diffondere i veri valori del cristianesimo. L’uomo divenne un faro di luce. Accese di nuove speranze i capresi e diede loro qualcosa in cui credere. Così, quello sparuto gruppo d’anime smise di sentirsi perduto tra i flutti del Mediterraneo.
La morte e la chiesa di San Costanzo
San Costanzo sostò a Capri ed è sull’isola che la morte venne a trovarlo per trascinarlo in un sonno eterno. Morì per malattia, le sue spoglie e quelle dei suoi discepoli furono sepolte nella basilica a lui dedicata: la chiesa di San Costanzo vicino al porto di Marina Grande. Con il trascorrere del tempo fu proclamato santo. Oggi i suoi resti riposano in parte nella chiesa di Santo Stefano e in parte nella cripta di San Guglielmo al santuario di Montevergine.
Il miracolo di San Costanzo
Ma quale fu l’episodio che spinse i capresi a eleggere San Costanzo come protettore dell’isola? In realtà sono tanti. Ma il miracolo che compì nel 991 d.C. fu decisivo. La vicenda è narrata nel Sermo de Transitu Sancti Costantii stilato nel 1137 dal monaco Marino da Sorrento del Convento di San Severino e Sossio di Napoli.
Come viene riportato in questo passo del Caprifoglio (custodito dal Centro Documentale di Capri), l’isola era tra le mire del feroce corsaro Boalim che aveva già messo a ferro e fuoco Amalfi, l’isola dei Galli e tentato un’incursione a Ischia.
La minaccia del saraceno Boalim
Ben presto la voce del pericolo imminente si diffuse e i capresi cominciarono a guardare con preoccupazione verso il mare. Ma accade qualcosa di straordinario e inaspettato. Proprio quando all’orizzonte si intravedevano le flotte saracene, simili ad angeli dell’apocalisse. Con vessilli neri e spiegati nel vento si avvicinavano alle coste.
La sacra apparizione e due soldati
Nello stesso istante una vecchietta impossibilitata a muoversi per fuggire si trovava nella sua abitazione. La donna attendeva il suo triste destino, l’unica arma che aveva con sé era la fede. Infatti pregava.
Poi all’improvviso un’apparizione, due soldati. San Costanzo e San Severino (primo patrono di Capri) apparvero davanti agli occhi dell’anziana devota e le dissero: “Sappi che noi siamo Costanzo e Severino, custodi di questa isola, e che per nostro intervento adesso i Saraceni si sono allontanati“.
Appena quelle parole lasciarono le labbra dei due uomini divini le acque intorno all’isola cominciarono ad agitarsi mentre nubi scure inghiottirono il cielo e il sole. Si levò una violenta tempesta che scagliò le navi di Boalim in Lucania, allontanandole definitivamente da Capri.
La processione di San Costanzo
Come ti ho già anticipato in precedenza, la festa di San Costanzo a Capri cade il 14 maggio, giorno che si associa alla sua morte. Il suono delle campane della chiesa di Santo Stefano richiama l’attenzione di tutti i cittadini che diventano un unico cuore intorno al Santo. La cerimonia comincia dalla chiesa di Santo Stefano in Piazzetta e termina nella chiesa di San Costanzo a Marina Grande.
Assistere alla processione di San Costanzo suscita forti emozioni: il suono della banda accompagna la celebrazione, petali di rose e ginestre si disperdono nell’aria. Vengono lanciati dalle donne capresi affacciate alle finestre per omaggiare il passaggio della statua. Il busto argentato riflette i raggi del sole e sembra che voglia abbracciare con la sua luce fedeli e curiosi. Infine, drappi damascati donano al corteo un’atmosfera solenne e intensa.
Le strade diventano affollate, tutti vogliono salutare il Santo. Piccoli baci volano verso la scultura portata a braccio. Gli occhi di qualcuno si velano di commozione. Altri si riempiono di nuovi propositi e altri ancora di ricordi al pensiero di chi non c’è più per condividere questo giorno. Oltre ai fedeli, alla processione partecipano: il clero, gli iscritti alle congreghe locali, le autorità civili, militari e la banda musicale.
Il percorso
Lo so, vuoi sapere qual è il percorso della processione. Il tragitto si snoda sia nelle strade principali, sia in quelle più caratteristiche. La statua di San Costanzo attraversa via Acquaviva, via Provinciale Marina Grande e via Don Giobbe Ruocco che unisce il centro al borgo marinaro. Sì, Costanzo ritorna metaforicamente nel luogo che lo ha accolto la prima volta. Dopo, il Santo viene collocato nella chiesa di Marina Grande dove resta per una settimana e con una seconda processione viene riportato nella cattedrale di Santo Stefano.
La statua di San Costanzo
Il simulacro d’argento di San Costanzo risale al 1715 ed è opera dell’architetto Domenico Antonio Vaccaro. La statua non è stata sempre così come la vedi, un tempo veniva usato un altro busto. Era in legno dorato con rifiniture semplici. Poi i cittadini, con un piccolo contributo, decisero di sostituirlo con quello attuale.
Ma andiamo al sodo. Quali sono le sue caratteristiche? Il copricapo vescovile è arricchito da pietre preziose ritrovate in una delle dodici dimore dell’imperatore Tiberio: Villa Jovis. Il medaglione al collo del Santo, invece, custodisce una vertebra e l’osso del suo ginocchio.
Nel 1860 la statua di San Costanzo rischiò di essere portata via da Capri. I governanti dell’epoca volevano fonderla per ricavare qualche soldo ma i capresi si opposero. In quell’occasione difesero il loro santo protettore come dei veri guerrieri, scatenando una rivolta popolare. Piccola curiosità: lo stemma del Comune di Capri raffigura San Costanzo benedicente vestito alla bizantina. Stringe nella mano sinistra il pastorale in oro.
La festa popolare a Marina Grande
Dopo la funzione religiosa, la festa di San Costanzo a Capri si trasferisce nel borgo marinaro di Marina Grande. Qui hanno inizio i festeggiamenti popolari. Il porto si riempie di luci, colori, musica e ospita le tradizionali bancarelle di San Costanzo che fanno felici grandi e piccini. I bambini attendono con ansia questo momento per assaggiare dolciumi e acquistare qualche gioco. I più grandi consolidano i legami con parenti e amici, trascorrendo qualche ora in allegria.
Festa di San Costanzo a Capri: la tua esperienza
La festa di San Costanzo a Capri non è solo una ricorrenza religiosa. Si aggiungono tradizioni popolari e viene rinsaldato il senso di comunità. Tutta l’isola si riunisce intorno a un unico simbolo. Un simbolo di forza e bontà che, secondo la leggenda, ha lottato per difendere la sua terra dai pericoli. Se hai deciso di vistare Capri a maggio non perderti questa ricorrenza che ti farà sentire figlio dell’isola azzurra.