I sentieri nascosti di Capri: viaggio nella natura
Sommario
Le onde del mare accarezzano la nuda roccia di quell’isola che ami tanto. L’aliscafo sta rallentando la sua corsa mentre entra nel porto di Marina Grande.
Ti sei innamorato di Capri durante una gita fugace anni fa. L’hai visitata in un solo giorno insieme alla tua dolce metà per farle una sorpresa, un regalo speciale per San Valentino. Ora sei riuscito a ritornare, vuoi restare a lungo.
Vuoi scoprire la sua anima autentica, quella fatta di silenzi e natura. Desideri lasciarti stordire dal profumo dei fiori, dall’azzurro limpido delle sue acque, dalla storia che avvolge questa perla di bellezza in mezzo al Mediterraneo.
Per scoprire il suo volto incontaminato esplora i sentieri nascosti di Capri. E se ami fare trekking hai trovato il connubio perfetto per saziare la tua fame di avventura e trascorrere una vacanza indimenticabile.
Piccolo suggerimento: devi camminare molto. Non dimenticare di portare con te una bottiglia d’acqua e scarpe comode.
I sentieri nascosti di Capri: Pizzolungo
Questo sentiero costeggia il versante est dell’isola, quello che affaccia sulla Penisola Sorrentina. In questo luogo puoi sentire il mare parlare e la brezza marina accarezzarti il viso.
Come raggiungere questo percorso? Partendo dalla Piazzetta di Capri puoi arrivare a Pizzolungo scegliendo due strade: via Longano e via Le Botteghe.
Quando ti trovi all’incrocio di via Tiberio imbocca via Matermania. Ti conduce a una delle meraviglie dell’isola: l’Arco Naturale, una composizione rocciosa che nel corso del tempo ha preso la forma di un arco.
Dopo torna indietro, prima della terrazza del ristorante Le Grottelle c’è una rampa di scale, scendi in questa direzione. Ecco, stai per cominciare la tua passeggiata in uno dei sentieri nascosti di Capri, forse il più suggestivo.
Bastano pochi minuti per giungere a un’antica cavità: passeggiando tra mirtilli e ginestre che solleticano il tuo olfatto fermati ad ammirare la Grotta di Matermania. In questa spelonca venivano celebrati rituali e sacrifici in onore della dea Cibele.
Pochi minuti ed è un’icona senza tempo a incrociare il tuo sguardo. Mentre continui il tragitto, celata dai pini, sboccia Villa Malaparte.
Questo gioiello di architettura moderna apparteneva allo scrittore Curzio Malaparte e ne rifletteva la personalità. Infatti, l’autore de “La pelle” adorava chiamare questa villa con l’appellativo di “Casa come Me”. La costruzione si staglia sulla punta di Capo Masullo, la noti subito: le sue pareti sono dipinte in rosso pompeiano.
Questo edificio con la sua scalinata sul tetto fa parte della scenografia del film il “Disprezzo” di Jean-Luc Godard, entrato nell’immaginario collettivo grazie all’indimenticabile interpretazione di Brigitte Bardot.
Pochi minuti di cammino ed è un paesaggio surreale a rapire i tuoi occhi. Finalmente, abbracciati dal mare e dal cielo, sotto di te, trovi i Faraglioni e lo scoglio del Monacone. Poco più a sinistra, incontri Punta Campanella, uno dei paesaggi più belli al mondo.
Al termine del cammino giungi nei pressi del belvedere di Tragara. Per riposarti un po’ puoi sostare nello spiazzale e osservare i Faraglioni dall’alto.
Il Passetiello: un viaggio in paradiso
Il percorso si snoda all’interno della montagna. Un tempo era l’unica via di collegamento tra Capri e Anacapri. Contadini e donne con il cesto -in dialetto “panaro”- sulla testa percorrevano abitualmente questo tratto per raggiungere innamorati e familiari nel “comune di sotto”.
Tra i sentieri nascosti di Capri quello del Passetiello è il più aspro, quindi prima di intraprendere questa avventura valuta bene se te la senti, devi avere buone gambe. Tuttavia, un senso di sorpresa animerà il tuo cuore di fronte alla varietà dei panorami e alla ricchezza della vegetazione.
Il percorso inizia da località Due Golfi, più precisamente in via Torina. Nella prima parte del viottolo c’è un bosco di lecci, uno dei pochi rimasti sull’isola. Mentre cammini osserva bene la vegetazione, ci trovi funghi, pungitopo, ciclamini. In pratica, sei avvolto dalla macchia mediterranea e boschi di caducifoglie.
Capisci di essere arrivato al Passetiello quando ti trovi di fronte a uno scalone di roccia. Ė alto circa un metro. Se vuoi continuare la passeggiata devi fare un piccolo salto (da qui, il nome “Passetiello”). Dopo, le porte del paradiso: davanti a te i Faraglioni e la baia di Marina Piccola. La sensazione è quella di sentirti ebbro di così tanta bellezza.
L’arrivo alla valletta di Cetrella sul Monte Solaro segna la fine del sentiero. Concediti qualche istante tra castagneti e pini neri. Lascia che i tuoi occhi si tuffino nei panorami mozzafiato offerti da questo luogo incantato: sul Golfo di Napoli e Salerno.
Ricorda: questa passeggiata è molto impegnativa, corri il rischio di perderti. Meglio lasciarsi guidare da chi ha dimestichezza con il territorio.
Il Sentiero dei Fortini
Il sentiero dei Fortini collega il Faro di Punta Carena con la Grotta Azzurra. Questa stradina fiancheggia la costa Occidentale tra fiordi e insenature.
Ci vogliono circa tre ore per arrivare a destinazione. Per questo motivo è consigliabile mettersi in cammino al mattino presto. Porta con te un pranzo al sacco, bottiglie d’acqua e crema solare.
Il nome di questo percorso nasce dalla presenza dei tre fortini: Orrico, Mesola e Pino. Le fortezze furono costruite tra 1806 e il 1808 dai militari inglesi per difendersi dagli attacchi francesi.
Queste costruzioni restarono preda dell’abbandono e delle intemperie per tutto il Novecento. Solo nel 1972 furono restaurati. Il maestro ceramista Sergio Rubino realizzò le maioliche che descrivono i tratti salienti del territorio. Queste piccole opere d’arte sono disseminate lungo il cammino.
Se decidi di partire dal Faro prendi l’autobus e fermati alla fermata di Pino. C’è una stradina che svolta a sinistra, imboccala. Arrivi al fortino del Tombosiello, qui puoi osservare la fortezza della Guardia e la piccola baia.
La seconda tappa è il fortino di Mesola. In questo luogo il mare e il cielo sono vicinissimi. Quasi puoi toccarli con un dito.Ti dico di più: in zona furono ritrovati resti di ossidiana, reperti che testimoniano il passaggio di uomini primitivi. Scolpite nella roccia ci sono anche delle scale, probabilmente in passato questo promontorio veniva usato come approdo.
Continuando, tra cespugli di ginestre e rosmarino, incontri il fortino di Orrico. Poco prima c’è anche una discesa a mare frequentata soprattutto da residenti, abitanti del posto in cerca di tranquillità. Questa spiaggia presenta alcuni tratti molto difficili da percorre a piedi ma ad accoglierti c’è il blu profondo del mare. Arrivato a questo punto hai due alternative: continuare verso la Grotta Azzurra oppure uscire sulla carrozzabile.
Lo so, sei stanco. Ma dopo tanto camminare puoi consolarti con un assaggio della squisita torta caprese. Dove? In uno dei tanti ristoranti che affacciano sul mare.
Non sei ancora pago di tanta bellezza? Nella stessa zona dai un’occhiata a Damecuta: la pineta in cui si trovano gli antichi resti dell’antica villa di Tiberio.
Sentieri nascosti di Capri: cosa ne pensi?
Questi sono solo alcuni dei sentieri nascosti di Capri. Percorsi in cui il tempo smette di esistere, la forza della natura ti travolge e l’anima diventa più leggera. Ora lascio a te la parola. Tu hai mai visitato queste stradine immerse nella natura? Racconta la tua esperienza nei commenti.