Scopri i tesori di Palazzo Cerio: custode della storia di Capri
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Visitare Capri in primavera ha i suoi vantaggi. Puoi concederti lunghe passeggiate, un piccolo tuffo fuori stagione al Faro o Marina Piccola. Oppure puoi visitare i musei e trasformare il tuo viaggio a Capri in un capolavoro di relax e cultura.
Ma quali sono questi edifici che custodiscono la storia? La Casa Rossa e Villa San Michele ad Anacapri, la Certosa di San Giacomo e poi c’è Palazzo Cerio che svetta maestoso sulle scale della Piazzetta. Appena varcherai il portone blu di questa dimora avrai la sensazione di poter riavvolgere la linea del tempo e scoprire i diversi volti di Capri. Epoca dopo epoca, dalla preistoria ai giorni nostri.
Palazzo Cerio a Capri: la storia
Palazzo Cerio fu costruito nel 1372 dal conte Giacomo Arcucci, segretario della regina Giovanna d’Angiò e primo feudatario di Capri fra il 1371 e il 1374. Nel Medioevo questo edifico era parte del complesso abitativo delle Case Grandi di cui facevano parte il Palazzo Farace e Vanalesti.
Come divenne uno dei più importanti musei di Capri? Grazie a Ignazio Cerio, medico dell’isola, grande appassionato di scienze naturali e archeologia. Il suo amore per questa perla del Mediterraneo fu così profondo che decise di restare fino ai sui ultimi giorni, nel 1921.
Lungo il corso della sua vita raccolse fossili, rocce, conchiglie, piante e reperti archeologici provenienti da Capri e da viaggi in giro per il mondo. Lo studioso decise che le sue scoperte dovevano essere esposte in un museo, un museo di famiglia e Palazzo Cerio – da lui ereditato – fu la destinazione prescelta.
Poi, la svolta nel 1949. L’erede Edwin Cerio e sua moglie Mabel Normann aprirono al pubblico le porte del museo mossi da un principio fondamentale: far conoscere a tutti la storia di Capri. Nasce così il Centro Caprense Ignazio Cerio che oggi ospita eventi culturali, concerti e mostre.
Cosa vedere a Capri nel museo Cerio?
Il Centro Caprense Ignazio Cerio è formato da due grandi aree: 4 sale tematiche e la Biblioteca. La struttura conserva circa 20.000 resti archeologici – tra cui una maschera in terracotta risalente al II,I secolo a.C – e naturalistici, un erbario formato da circa 500 esemplari, la collezione algologica di Oronzio Gabriele Costa e quella naturalistica di Raffaello Bellini.
Questo posto ti sorprenderà, ti accorgerai che, oltre ad antiche rocce e fossili, troverai i resti di una pantera, ippopotamo e perfino di un mamut. Le ossa dell’antenato dell’elefante furono rinvenute durante gli scavi per la costruzione dell’albergo Quisisana.
Qui puoi tuffarti anche nel periodo greco romano. Ci sono numerosi resti che un tempo appartenevano alle ville imperiali romane edificate sull’isola.
inoltre, Palazzo Cerio ti darà modo di sfatare una delle leggende di Capri: la Lucertola Azzurra. Non è una fantasia, esiste davvero. Vive sui Faraglioni. E tu potrai osservare questo raro esemplare a Palazzo Cerio a Capri.
In seguito vista la Biblioteca, un luogo che ti sembrerà incantato. Ti sentirai quasi ammaliato da ogni volume disposto sugli scaffali. Ogni libro ti racconterà un frammento di Capri.Toccando quelle pagine potrai immaginare di respirare i profumi del tempo in cui quelle lettere sono state scritte. Prova a immergerti in un’altra epoca, altre tradizioni, altre speranze che alimentavano sempre lo stesso luogo.
Cosa c’è nella biblioteca di Palazzo Cerio? Volumi rari e antichi, riviste, cartoline, mappe e fotografie. Soffermati sul libro degli ospiti dei primi alberghi di Capri.
Ciliegina sulla torta prima di andare via, affacciati sulla terrazza del museo caprese: vedrai il Golfo di Napoli e la Piazzetta. Il campanile sarà così vicino a te che ti sembrerà di sfioralo.
Palazzo Cerio a Capri: la tua esperienza
Visitare Palazzo Cerio è un’esperienza che arricchisce il tuo bagaglio culturale ma non solo. Ti rende partecipe della storia di un’isola dandoti l’opportunità di sentirti tutt’uno con essa. Tra i lunghi di interesse a Capri, questo devi segnarlo in agenda senza dubbio. Ora tocca a te. Tu hai già visto il Centro Caprense Ignazio Cerio? Lascia il tuo parere nei commenti.