Quali sono i piatti tipici della Cucina Romagnola? Scopriamoli assieme!
Sommario
Viaggiare in Italia è sinonimo di buona cucina, in Romagna decisamente troverai pane per i tuoi denti se sei un amante di piatti tipici tutt’altro che dietetici. La cucina romagnola è decisamente pesante e impegnativa: se prevedi di mangiare abbastanza ti consiglio di cominciare con un pranzo, per avere tutta la giornata per digerire con una bella passeggiata, possibilità che non hai se deicidi di provarla durante delle cene.
La cucina romagnola tradizionale ha fortissimi tratti contadini, e si sa, i mezzadri facevano un lavoro di fatica quindi dovevano immagazzinare molte calorie per sopportare i mesi freddi e umidi. L’altra forte influenza arriva dal mare, soprattutto nella zona costiera infatti si possono trovare ottimi ristoranti di pesce. Il maiale è l’elemento centrale della cucina romagnola, lo si può trovare in tantissimi piatti tipici romagnoli.
La cucina romagnola è dominata dalla pasta fresca, con la quale si preparano ottimi primi piatti. La cosa curiosa che nella lingua romagnola non esiste il termine pasta: in Romagna si mangia la “Minestra”. Se si tratta di pasta cotta nel brodo si dice Minestra in brodo (mnestra int e’ brod), mentre se si tratta di pasta asciutta si dice Minestra asciutta (mnestra sòta).
Nella casa tipica Romagnola una mamma ogni giorno domanda a sua figlia almeno due volte al giorno “Che minestra vuoi?” ^^
La sfoglia della pasta romagnola deve essere rigorosamente fatta in casa e ogni Azdora, cioè la padrona della cucina e regina del nucleo famigliare, possiede un tavolo con annesso tagliere e mattarello. La sfoja deve essere solo fatta di farina e uova, senz’acqua: con essa si possono fare tagliatelle, maltagliati, strichetti (o farfalline), garganelli, cappelletti, e i ravioli, con ripieno di spinaci e ricotta, conosciuti in alcune zone come “orecchioni”. Un’altra pasta tipica sono gli strozzapreti, fatti di acqua farina e sale, chiamati così nei territori dell’ex stato pontificio perché erano decisamente non agevoli da consumare e si riferivano in modo negativo alla golosità dei preti.
Tra i tanti piatti tipici vorrei dedicare un po’ di tempo a quelli più famosi e gustosi:
Le Minestre tipiche della cucina romagnola
I cappelletti sono qualcosa di veramente delizioso, anche se diversi da zona a zona sia come forma sia come ripieno, che in Romagna si chiama batù. Nella zona centrale della Romagna, in particolare nel faentino, sono ripieni interamente di formaggio, con Furmai murbi (formaggio morbido) e Parmigiano Reggiano. Spostandosi si trovano diverse modifiche, a volte contengono ricotta, a volte in parte carne, a volte totalmente carne. Intorno a questi cibi c’è un po’ di campanilismo, ovunque ti diranno che sono i propri quelli veri!
I passatelli invece mettono d’accordo tutti: quasi dappertutto vengono fatti con uovo, pan grattato, parmigiano e noce moscato, cucinati in brodo di carne. Sono buonissimi nella versione originale o anche asciutti.
I secondi tipici della cucina romagnola
Come dicevamo al centro della dieta romagnola c’è il maiale: si spazia tra i salumi di ogni tipo, salsiccia, salame, prosciutto e coppa; magari fatti con un maialino tipico chiamato mora romagnola, molto saporito, ciccioli e coppa di testa. Li hai mai assaggiati? Devi provarli! Al posto del pane in Romagna si usa la piadina, spesso anche per accompagnare la carne.
La piadina, il cibo degli dei! 🙂
La Piada, Piadena o Pida a seconda di dove ti trovi, varia dal più grossa a piccola a Ravenna a più larga e sottile a Rimini. Anche i “calzoni” hanno nomi differenti: nel ravennate, forlivese e cesenate si chiamano “crescione”, nel riminese “Cassoni”. Si può anche mangiare da sola come piatto unico, con salumi e formaggi. Una variante doc è con prosciutto e squacquerone. Un altro secondo tipico è il castrato alla griglia, cioè carne di pecora castrata, ottimo con le patate con abbondante aglio e rosmarino. Un’altra cosa che troverai spesso in Romagna è lo scalogno. Da assaggiare assolutamente!
Cucina romagnola di mare
Nel caso la cucina di terra non ti avesse saziato dovrai fare un salto verso la costa e assaggiare il tipico Brodetto di pesce, robusto, casalingo, ricco di pomodoro, aceto e abbastanza pepato. Altrimenti puoi assaggiare pesce alla griglia, come sarde e sardoncini, infilzato negli spiedini, protetto da panatura e spesso insaporito con aglio e prezzemolo. Le minestre di pesce ora sono diffuse, mentre un tempo erano diffusi solo il risotto, gli spaghetti con le vongole e i quadrucci alla seppia. Ora una delle paste più diffuse sono gli spaghetti allo scoglio, e degli scogli, neanche l’ombra. In compenso a Cervia troverai ottime cozze preparate in ogni modo.
I dolci tipici della cucina romagnola
Tra i dolci tipici romagnoli il top delle calorie è raggiunto dal latte Brulè, fatto con ben otto tuorli d’uovo (minimo!) per un litro di latte, più zucchero e vaniglia e cotto a bagnomaria. Seguono i Sabadoni, tortelli dolci ripieni di castagne cotte e marmellata di fichi, mele o pere cotogne, imbevuti completamente nella «saba», uno sciroppo fatto con la riduzione a fuoco lento del mosto d’uva bianca o rossa. Se si vuole stare leggeri, (sempre che in Romagna esista il concetto di leggerezza) si può optare per un altro tipo di dolce tipico romagnolo la ciambella e la crostata da inzuppare nel vino, possibilmente rosso secco o dolce.
Mi ero dimenticata il vino! È impossibile affrontare tutto ciò che ho elencato in precedenza senza un buon vino, possibilmente rosso. Il Sangiovese DOCG, magari superiore, è quello che fa per voi. È un vino forte, corposo, perfetto per un pranzo o una cena tipica romagnola. Se volete rimanere sui bianchi, i più famosi sono il Trebbiano (perfetto con il pesce) o l’Albana di Romagna. In autunno, da bere assieme alle castagne, troverai un vino giovane dolce, la Cagnina.
Dopo tutti questi consigli almeno prenderai un paio di chili ma non importa, sono sicura che mangerai bene e che ti divertirai molto in Romagna, quindi mi sento un po’ meno in colpa. 🙂 Buon appetito e buon viaggio!