Vincent Van Gogh, il genio maledetto: le 10 quadri più famosi da vedere
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Se qualcuno ci chiedesse: Qual è il primo pittore che ti vieni in mente? Senza indugi o attese, tutti risponderemo di getto e con un pizzico di auto-glorificazione (quasi come se ci sentissimo critici d’arte): Vincent Van Gogh.
Una risposta che non sorprende ma conferma solo quanto questo meraviglioso e lungimirante artista abbia conquistato e sia entrato di forza nell’immaginario collettivo, ponendosi in un posto di privilegio. Tutto questo è successo perché le opere di Van Gogh hanno vissuto un percorso di studi e approfondimento, soprattutto dopo la sua morte, tale da essere considerati opere di grande ingegno e di grande qualità. Ovviamente questa “rivalutazione artistica” ha comportato non solo la crescita del nome dell’artista, diventando immortale, ma ha portato anche una prevedibile e maggiore mercificazione dei quadri di Van Gogh che sono finiti su borse, scarpe, orologi e altro. Ma se ciò è servito per far conoscere un pò di arte anche ai più giovani, allora è stato un esperimento davvero riuscito!
Van Gogh: genio vissuto troppo poco
Il “Van Gogh museum” è uno dei più meravigliosi posti che esiste al mondo. Un vero e proprio centro d’arte dove è possibile immergersi completamente e godere delle più belle realizzazioni artistiche di questo artista, che non sono poche!
Infatti il museo Van Gogh ad Amsterdam contiene ben 200 dipinti e 500 stampe e acquerelli che appartengono al pittore olandese, gli altri quadri rimanenti sono “sparsi” un pò per il resto del mondo. Ma senza ombra di dubbio il museo di Van Gogh per eccellenza è quello di Amsterdam, nel quale troverete anche le sue opere più significative, più belle e più famose.
Ora però andiamo per gradi, come ci è finito in un museo un pazzo e folle che si è dedicato all’arte davvero tardi, morendo decisamente troppo presto? La risposta è facile: Vincent Van Gogh è un genio, che ha ispirato tantissimi altri artisti.
Il tormentato pittore olandese di nascita, si è formato artisticamente in Francia, grazie anche al fratello Theo che gli ha in un certo senso aperto le strade dell’arte, in quanto gestiva un’ importante galleria d’arte parigina.
Proprio negli anni francesi conosce e fraternizza con altri due importanti pittori dell’epoca: Signac, Henri de Toulouse e Gauguin. Tra le varie leggende che accompagnano la vita del pittore vi è quella che lo vede coinvolto in un brutto litigio proprio con uno dei suoi pittori amici, Gauguin, che fu così fervente e acceso che Van Gogh dalla rabbia si mutilò parte dell’orecchio.
Un gesto che a tutti noi potrebbe sembrare decisamente estremo e inconsulto, ma per un’anima tormentata e sensibile come Van Gogh era decisamente normale.
Della vita personale di questo pittore sappiamo veramente poco, dato che la sua attività pittorica si riduce a meno di 10 anni, avendo cominciato ad inoltrati 30 anni per poi morire a 37 anni nel 1980. Anche se la sua produzione più significativa si riduce a quella realizzata tra il 1888 al 1890. La sua morte è avvolta da un fitto velo di mistero anche se la versione ufficiale è quella del suicidio e che quindi il genio si sia puntato un colpo di pistola al petto per mettere fine ai suoi tormenti. Ma molti studiosi sostengono invece che il pittore sia stato ucciso da due ragazzi che avrebbero premuto per sbaglio il grilletto colpendo poi a morte Van Gogh. Una morte che lo avrebbe sollevato dalla sua enorme depressione, liberandolo per sempre da ogni male interiore e che al tempo stesso gli ha dato fame e successo, rendendolo immortale.
Van Gogh: le 10 opere più belle
Precisiamo subito una cosa: i quadri di Van Gogh non sono mai stati veramente apprezzati quando era in vita. Eppure a lui si attribuiscono quasi 900 opere, tra dipinti, acquerelli e grafiche, che solo oggi vengono valutate milioni di dollari.
A livello “storico-artistico” Van Gogh è stato uno dei precursori dell’espressionismo, dava vita ad opere stupende facendole filtrare attraverso la sua interiorità, non erano opere percepite secondo i sensi esterni e comuni a tutti, ma attraverso il proprio modo di vedere il mondo reale. Facendo emergere un concetto davvero importante e cioè che la realtà, così come la valutiamo, non è altro che un’estensione del proprio stato d’animo. Un concetto che ha influenzato anche la letteratura del secolo. Ma vediamo quali sono i 10 quadri famosi di Van Gogh.
1 Notte stellata
Tra i dipinti di Van Gogh più amati e ricordati dal pubblico c’è la Notte stellata del 1889, opera conservata nel Museum of Modern Art a New York. Questo quadro di Van Gogh venne realizzato dall’artista quando era ricoverato in un manicomio in Provenza, lasciandosi ispirare solo ed esclusivamente da quello che vedeva all’esterno della sua camera. Questo è uno dei paesaggi di Van Gogh più famoso in assoluto nonostante l’artista l’abbia sempre definito un’opera fallimento.Il significato della Notte stellata di Van Gogh non è di certo uno, ma diversi. Ovviamente quello che arriva a chi guarda questa opera è l’originalità del disegno e lo splendore di una notte che non sembra buia, ma anzi il giallo lucente padroneggia il dipinto. Strano se si pensa che Van Gogh era rinchiuso in un triste ospedale psichiatrico quando diede luce a questa bellissima opera, che ribadisce il suo amore per la natura alla quale attribuiva la capacità di placare e rasserenare il suo animo.
2 Il seminatore
Van Gogh amava così tanto la terra e la natura che dipinse il seminatore, figura agricola comune, per rimarcare un concetto davvero importante: che la terra da vita. Per questo motivo il seminatore del 1888, conservato nel Van Gogh Museum ad Amsterdam è menzionato tra i dipinti di Van Gogh più ammirati di sempre. Alcuni dettagli del dipinto sono tali da rendere chiaro quanto Van Gogh stimasse la vita contadina, i braccianti agricoli e tutto ciò legato a questo mondo incontaminato e semplice. Per prima cosa il sole è posto sulla testa del contadino, attribuendogli una raffigurazione quasi angelica, lo stesso paesaggio intorno, come l’albero e la terra seminata predomina nell’occhio di chi lo guarda, diventando il vero indiscusso protagonista.
3 Iris
Perfettamente connessi al filone della natura e della terra, non possiamo non trovare anche i fori anche loro protagonisti di un filone di lavori. Iris di Van Gogh prende vita nel 1889 e questo quadro è conservato al Paul Getty Museum a Los Angeles.
Il suo amore per questi fiori in particolare nasce quando era ricoverato all’ospedale psichiatrico e tra il verde che circondava la clinica c’erano anche gli Iris. Subito è rapito dalla bellezza di questi fiori che non solo ama dipingere ma ama profondamente in quanto come ammetterà al fratello in una delle sue lettere, diventano il parafulmine per la sua malattia.
4 I mangiatori di patate
Oltre i paesaggi anche i ritratti di Van Gogh sono da analizzare per bene e a menzionarli tra i migliori lavori del pittore. Per capire l’importanza dei suoi ritratti è bene precisare una cosa importante: Van Gogh aveva un’estrema sensibilità, tale da cogliere gli aspetti anche più reconditi di una personalità e portarli su tela facendo “esplodere” solo la sua essenza più nascosta. I mangiatori di patate risalgono al 1885 e sono conservati al museo di Van Gogh ad Amsterdam. Il quadro riproduce in maniera freddamente reale quella che era la vita dei contadini, sacrificata e povera. In questo quadro Van Gogh marca fino ad esasperare la tristezza e la sofferenza sul volto dei suoi protagonisti, evidentemente risentiti dalla fatica del lavoro dei campi. Anche se a fare luce nella stanza c’è solo una lampada ad olio, il vero focus luminoso sono le patate, la classica misera cena dei contadini, che assumono un ruolo da protagonista in un dipinto fin troppo eloquente. La bambina è l’unica che si vede di spalle, salvata dalla deformazione del viso, con la speranza che riesca ad evitare quella vita di stenti. In assoluto la migliore opera d’arte di Vincent Van Gogh.
5 Vaso con 15 girasoli
Senza ombra di dubbio i fiori di Van Gogh per eccellenza, oltra agli iris, erano i girasoli. Questa affermazione è sostenuta da una palese realtà dei fatti è cioè, che tra i suoi dipinti famosi di fiori, ci sono sempre i girasoli. Al tal punto che è ormai nell’immaginario comune sovrapporre l’immagine di Vincent Van Gogh ai girasoli. Ci sono giunti ad oggi 11 dipinti raffiguranti i girasoli, soprattutto posti in un vaso, anche se i più esperti critici d’arte sono convinti che il pittore abbia dato alla luce più delle opere che ci sono giunte oggi. Anzi molti sono convinti che sia andata perduta un’opera: il “campo di girasoli di Van Gogh”, a testimonianza di quanto questo artista amasse questi fiori. L’opera che vi mostriamo è Vaso con 15 girasoli, conservata al National Gallery di Londra. All’interno del quadro il pittore immortala il girasole in ogni suo momento giornaliero, dal massimo splendore e dalla sua massima apertura, fino all’appassimento con la calata del sole.
6 Autoritratto con orecchio bendato
Tra le immagini di Van Gogh più famose, non mancano i suoi autoritratti. Tra i più famosi, vi è l’autoritratto con orecchio bendato, realizzato nel 1889. Questo quadro si collega ad un evento realmente accaduto. E cioè quando l’artista olandese dopo un litigio con l’amico Gauguin si mutilò parte dell’orecchio. Oggi l’opera di olio su tela si trova al Courtauld Gallery di Londra.
7 La sedia di Gauguin
La sedia di Gauguin è un’opera realizzata nel 1888 e in occasione della partenza dell’amico Gauguin da Ares. Il quadro mostra la sedia, ormai vuota dell’amico, con una candela e con i libri. Il tutto è avvolto in una densa ma profonda atmosfera notturna, illuminata solo dal bagliore della candela. Il quadro è impregnato anche del profondo sentimento, di amore e d’odio, che l’artista prova per l’amico. Questa opera la si può ammirare al Van Gogh Museum di Amsterdam.
8 La sedia di Van Gogh
In piena opposizione cromatica e di struttura al quadro visto in precedenza (La sedia di Gauguin), merita di essere visto anche La sedia di Van Gogh. La sedia rappresentata si mostra meno elaborata della prima, decisamente più spoglia e scialba, immortalata in un momento di luce e non di ombra (più che altro di sera) come la prima, tanto che sulla sedia di Gauguin vi è il lume acceso. Questa è una tela simbolica e rappresenta il momento in cui il pittore preferisce dipingere, cioè quello diurno, ma anche gli oggetti presenti sulla stessa, che sono una pipa e un porta tabacco, simboleggiano la semplicità del pittore che non si attribuisce meriti e pregi, se non un solo vizio, quello del fumo. Il quadro può essere ammirato alla National Gallery di Londra.
9 La camera di Vincent ad Arles
Realizzato nel 1888 e conservato al Musée d’Orsay a Parigi la Camera di Vincent Van Gogh rappresenta quella che era la stanza dell’immortale pittore quando si trovava nella cittadina francese. Gli oggetti che compongono questo quadro sono rappresentati nella loro semplicità e geometricità. Predominano i colori preferiti di Van Gogh, che sono il giallo e il blu. Ciò che rende particolare il quadro è la rappresentazione spaziale diversa, ad esempio le sedia sono dipinti secondo una particolare prospettiva mentre il letto e il tavolino sono ritratti secondo un’altra prospettiva. Questo dettaglio, ribadisce quanto il pittore tendesse sempre a dare il proprio personale tratto ad ogni sua opera, deformando la materia e i colori e imprimendo la sua emotività.
10 Terrazza del caffè la sera
Uno dei dipinti in cui Van Gogh sperimenta le sue tecniche in rappresentazioni notturne è proprio la Terrazza del caffè di sera realizzato nel 1888 e attualmente conservato al Kröller Museum ad Otterlo. In questa tela Van Gogh dipinge la Place du Forum ad Arles di notte, illuminata solo dalle lampade a gas dal cielo stellato. Nella prospettiva pittorica reale di Van Gogh viene immortalato sulla tela, un locale con diversi tavolini fuori, una strada e dei passanti più in lontananza.Questo quadro è l’esempio tangibile e anche ben riuscito della volontà del pittore di realizzare una rappresentazione notturna. L’idea gli venne in seguito alla lettura del romanzo Bel-Ami di Guy de Maupassant che contiene proprio la descrizione di una Parigi di notte con i caffè.