Visitare Padula: la Certosa, il borgo e le Grotte
Sommario
Il comune di Padula, dista da Salerno 100 km e circa 125 km da Castellabate, ed è compreso nel Vallo di Diano. Nel paese e nei suoi dintorni sono molti i musei, le chiese e i siti storici da visitare.
Entrando nel comune di Padula la prima cosa da vedere è il Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonti, unico al mondo costruito su una sorgente d’acqua usata per i battesimi e il trecentesco Convento di San Francesco, solitamente aperto la domenica mattina.
Continuando a passeggiare nel centro storico di Padula si può visitare la chiesa della Madonna del Carmine, il Sacrario dei Trecento di Carlo Pisacane e ovviamente osservare e apprezzandone gli scorci, i portali in pietra, le strettoie ed i negozietti caratteristici del paese.
Si può fare anche tappa al Museo Civico Multimediale, nelle immediate vicinanze del Municipio, nei pressi del museo civico sono anche presenti il Museo del Cognome ed il Museo dei Presepi. Durante la visita del paese vi consigliamo una pausa nella località Costa dove il panorama è suggestivo e merita una davvero una sosta. Padula è famosa soprattutto per la sua Certosa che non potrete fare a meno di visitare.
La Certosa di San Lorenzo a Padula
La Certosa di San Lorenzo a Padula è un ex monastero, dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, tra i più grandi complessi monumentali d’Europa e dell’Italia meridionale.
La sua costruzione è precedente a quella di altre preziose e famose certose della Campania: come quella di San Martino a Napoli e quella di San Giacomo a Capri. Infatti la sua edificazione iniziò nel 1306 per volere di Tommaso Sanseverino e si concluse nel ‘700. La fortuna del monastero durò fino alla discesa di Napoleone in Italia, quando l’imperatore preso il comando ordinò la soppressione dell’Ordine Certosino. Dopo l’abbandono da parte dei monaci, la Certosa fu depredata di tutti i suoi tesori. Lasciata in un stato di abbandono per molti decenni la sua bellezza è stata sottovalutata. Nel 1960 sono iniziate le opere di restauro e recupero che hanno riportato questa struttura allo splendore che merita. Il complesso occupa una superficie di oltre 50 mila metri quadrati e la struttura è uguale a quella di ogni altro monastero certosino: c’è la “zona bassa”, ovvero i luoghi di lavoro dove si svolgevano le attività utili alla comunità come granai, stalle, depositi, e la “zona alta” dove sono compresi cucina, refettorio, sala del capitolo e del tesoro, poi c’è la zona di stretta clausura organizzata intorno al chiostro dove si possono visitare le celle dei monaci, l’appartamento del priore, la biblioteca, e giardini. Di grande bellezza è la chiesa e i suoi altari dove si possono osservare le raffinate decorazioni con inserti in madreperla, gli affreschi del XVI – XVIII secolo, il pavimento a maioliche settecentesche, i cori in legno intagliati originali del cinquecento e l’altare maggiore con intarsi in madreperla. Spettacolare la visione del chiostro grande la cui costruzione iniziata nel ‘600 fu terminata alla fine del ‘700, che con i suoi ben 84 archi e i suoi 15 mila metri quadrati di superficie risulta essere tra i maggiori d’Europa. Degno di nota è anche l’atrio, dominato dalla grande facciata barocca e la scenografica scala vanvitelliana ellittica a doppia rampa che collega i due livelli su cui si sviluppa il chiostro. Oggi la Certosa è di proprietà dello Stato Italiano ed è gestita dal Polo Museale della Campania.
Il percorso della visita alla Certosa parte dalla corte esterna da cui apprezzeranno la fantastica facciata per poi proseguire con la sala delle campane, la sala del Capitolo, la sala del Tesoro e tutte le altre zone della struttura. Però ci sono zone della Certosa che sono visitabile solo con autorizzazione all’accesso da parte della direzione come la Biblioteca e le Cantine.
Informazioni sul biglietto d’ingresso e orari: è possibile visitare la Certosa dal mercoledì al lunedì dalle ore 09.00 alle ore 19.30 con ultimo ingresso alle ore 19.00. Il costo del biglietto è di euro 2 per i visitatori fino ai 25 anni e di 6 euro per i visitatori con più di 25 anni mentre è gratuito per i minorenni.
Come Arrivare alla a Padula e alla Certosa
Padula è raggiungibile percorrendo l’autostrada Salerno- Reggio C. per poi prendendo lo svincolo autostradale Padula/Buonabitacolo. Si può raggiungere Padula anche con i servizi di Trenitalia, la fermata è a circa 3 km dalla Certosa che può essere raggiunta anche a piedi percorrendo una pista ciclo-pedonale.
Il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale a Padula
Ospitato nella Certosa di San Lorenzo, nasce nel 1957 per raccogliere i ricchi reperti provenienti dagli scavi attuati in tutte la provincia di Salerno, numerosi sono i reperti arrivati dagli scavi di Sala Consilina e Padula. Qui sono custodite ben 1500 tombe di varie epoche: le tombe maschili conservano armi mentre quelle femminili contengono gli oggetti della filatura, permettendo agli studiosi di collocarli in un periodo storico preciso e di conoscere la loro storie e le loro abitudini. Inoltre, nelle tombe del IX secolo in poi i corredi sepolcrali presentano un numero maggiore di oggetti ornamentali il che ha permesso di portare avanti importanti studi sulla società di quei secoli.
La casa museo di Padula
Questo museo è adibito all’interno della casa natale di Joe Petrosino diventato poi il poliziotto più famoso d’America. L’unica Casa-museo dedicata ad un esponente delle forze nell’ordine, qui il 30 agosto 1860 nacque Giuseppe Petrosino. Tra queste mura il piccolo Giuseppe visse fino a 13 anni, quando nel 1873 insieme alla famiglia, partì per l’America. Una storia come tante di emigrazione ma con risvolti particolari, perché particolare è stato il destino di Giuseppe che partito da questo piccolo paesino è poi diventato il leggendario Joe, il poliziotto più famoso d’America. In questa casa continuarono a vivere fino ai nostri giorni i parenti di Giuseppe.
Grotte di Pertosa-Auletta
Sono tra le tante cose da visitare nei dintorni di Padula come le Grotte di Pertosa che si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni. Un percorso che suscita stupore ed emoziona durante il quale si possono osservare stalattiti e stalagmiti che decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse. Per i turisti sono previsti diversi percorsi: i primi due di diversa durata (parziale e completo) sono accessibili a tutti, c’è poi un percorso speleologico per i più avventurosi durante il quale si esplorano caverne profonde, grotte e passaggi scavati dalla natura in milioni di anni.
Durante le visite più lunghe è possibile percorrere in barca il fiume sotterraneo, giungendo alla cascata interna per visitare la Sala del Paradiso, per poi continuare sul ramo settentrionale scoprendo la maestosità della Grande Sala, le particolarità della Sala delle Spugne e il fascino del Braccio delle Meraviglie.